AI per SEO: il futuro del settore da ChatGPT in poi
Articolo di Fabrizio Patrolecco
Quale è il presente e il futuro delle AI per la SEO? Come si possono utilizzare le intelligenze artificiali per trarre beneficio per l'ottimizzazione del proprio sito? Alcuni scenari possibili e le migliori pratiche consigliabili per il posizionamento organico con AI.
Dal giorno dell’uscita di ChatGPT non si fa altro che parlare delle novità relative alle intelligenze artificiali e alle implicazioni che avranno sulle abitudini lavorative delle persone. C’è chi crede nella fine di anni e anni di evoluzione del marketing e chi invece abbraccia questa novità come un grande vantaggio per ridurre le ore di lavoro necessarie. Tra i commenti su Linkedin dei professionisti e le implementazioni dei motori di ricerca, sempre più impegnati a portare le AI sulle proprie piattaforme, la situazione risulta molto diversa rispetto a quella che tutti si immaginavano quando è arrivata la news di questo modello di intelligenza artificiale “tutto fare”. Se, in un primo momento, le AI sembravano essere un rischio concreto per i professionisti del settore e per la salute del proprio sito, ora rappresenta una opportunità per tutti. Risultano però necessarie delle attenzioni particolari che possono essere fornite solo da uno specialista con il polso della situazione.
ChatGPT: dove nasce il dibattito SEO?
Con l’arrivo di questo primo, grande strumento di intelligenza artificiale, sono molte le persone che si chiedono se i contenuti generati siano validi e affidabili per fare SEO. La creazione automatica di contenuti è possibile, l’intelligenza artificiale è in grado di offrire risultati soddisfacenti nel caso in cui venga inserito un prompt (ovvero una richiesta testuale inserita all'interno della chat) ben pensato in ogni dettaglio, ma i motori di ricerca cosa ne pensano? Verrà accettata la pratica di creazione di contenuti automatici con AI da Google e suoi competitor?
Indice
- Che cosa è ChatGPT?
- Cosa ne pensano Google e gli altri motori di ricerca dei contenuti generati con ChatGPT?
- È possibile riconoscere quali contenuti sono generati da ChatGPT?
- Quali sono i vantaggi di ChatGPT per la creazione di contenuti?
- Quale è l’uso ideale che si può fare di ChatGPT?
- Che effetti avranno ChatGPT e l’intelligenza artificiale sulla SEO?
- ChatGPT può essere solo uno strumento, mai una soluzione
Che cosa è ChatGPT?
ChatGPT è un chatbot basato su intelligenza artificiale. Un modello di AI nato per elaborare il linguaggio naturale, rispondere a domande su qualsiasi tema e offrire dei servizi che possono variare dalla scrittura di testi alla generazione di codici di sviluppo in qualsiasi linguaggio di programmazione: da Python a C#, da Javascript a PHP. Per utilizzarlo basta inserire in una chat una richiesta, una domanda o esprimere la necessità di ottenere servizi di qualche tipo.
In ambito SEO può quindi tornare utile per scrivere contenuti, generare testi in ottica SEO, scrivere codice per l’ottimizzazione delle pagine sia lato performance che per la resa grafica di siti e app.
Cosa ne pensano Google e gli altri motori di ricerca di ChatGPT?
Per quanto Google e gli altri motori di ricerca siano minacciati dalla natura stessa di un chatbot in grado di rispondere a qualsiasi domanda, l'utilizzo di ChatGPT per la produzione di contenuti è meno penalizzato di quanto si pensi per il posizionamento di landing page. Secondo quanto detto da Big G, il problema dei contenuti generati da AI non è legato alla natura del testo, ma alla sua correttezza, alla autorevolezza delle fonti utilizzate e al rischio di spam dovuto alla sovrapproduzione di contenuti senza creazione di valore.
Google è passato dall’avere una cattiva opinione di tutti i contenuti generati da AI all’avere interesse solo per i contenuti di qualità, ad oggi non importa più l’origine. Google ha dichiarato che ci saranno penalizzazioni solo in quei casi in cui il contenuto generato da AI non sia di valore e non aggiunga nulla a quanto già presente sul web. Come descritto sulle politiche antispam saranno penalizzati:
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testi che non hanno senso comprensibile per gli utenti ma che contengono keyword di ricerca;
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testi generati da feed di scraping o risultati di ricerca;
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testi generati usando tecniche di sinonimizzazione e parafrasi;
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testi generati automaticamente senza attenzione per la qualità;
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testi creati unendo contenuti di altri pagine senza creare valore;
Proprio questi ultimi due punti sembrano essere il rischio principale per chi intende utilizzare ChatGPT in ottica SEO. Il chatbot, infatti, è in grado di generare testi scritti correttamente rispondendo punto per punto alle domande fatte tramite prompt. Tuttavia, fa riferimento ad un dataset di informazioni a cui viene esposto, un range di conoscenze spesso presenti su Internet che non gli consentono di fornire informazioni nuove. È proprio questo il punto in cui subentra il “SEO-Prompt-Manager”: l’intelligenza umana permette di creare prompt in grado di stimolare l’intelligenza artificiale a fare qualcosa di nuovo richiedendo confronti, commenti, facendo svolgere considerazioni matematiche e statistiche in merito a dati presenti sul web. Sarà sempre più necessario avere una figura professionale in grado di gestire l'intelligenza artificiale senza far scrivere inesattezze sul proprio brand, qualcuno che conosca il settore, il marchio e che sia capace di utilizzare l'AI in modo dosato per non rischiare penalizzazioni e per non ledere l'immagine dell'azienda con informazioni sbagliate. Generare testi grammaticalmente corretti non è sufficiente per avere una comunicazione efficace.
Tuttavia, proseguendo per questa strada, con ChatGPT si rischia di incappare in nuovi problemi come la limitatezza del dataset di informazioni a disposizione dell’AI: ad oggi il chatbot non ha accesso ad informazioni successive al 2021. Secondo molti questa scelta di OpenAI, l’azienda madre creatrice di ChatGPT, è dovuta alla necessità di filtrare i dati che vanno ad arricchire il dataset della chat per impedire la distribuzione di informazioni su temi pericolosi o ambigui.
Dopo questo discorso, ti sarà chiaro che l’utilizzo di ChatGPT necessita della guida e della revisione di una figura professionale in grado di limare i grossi limiti che attualmente presenta l’intelligenza artificiale e trovare la combinazione giusta di comandi per ottenere il migliore risultato possibile.
È possibile riconoscere quali contenuti sono generati da ChatGPT?
La risposta a questa domanda è molto semplice. Con gli strumenti forniti da OpenAI è possibile riconoscere immediatamente se un testo/contenuto è stato scritto da AI. La stessa casa-madre ha messo a disposizione un tool chiamato "AI text classifier" in grado di riconoscere la natura di un testo e classificarlo come scritto da umani o da macchine. OpenAI mette a disposizione anche delle API per automatizzare questo processo di riconoscimento: questo implica la possibilità per chiunque di sapere immediatamente se un testo è generato da AI.
Inoltre, come affermato spesso da Google, il motore di ricerca ha già un modello in suo possesso in grado di riconoscere i contenuti generati automaticamente. Un dato che riduce sensibilmente le casistiche di utilizzo delle intelligenze artificiali in modo improprio.
Quali sono i vantaggi di ChatGPT per la creazione di contenuti?
Quindi, al contrario di quanto sostenuto da buona parte degli AI-enthusiasts, ChatGPT deve essere usato in modo equilibrato. Si tratta sicuramente di uno strumento rivoluzionario, in grado di semplificare il proprio lavoro, ma l’abuso sregolato dello strumento potrebbe rivelarsi controproducente. I vantaggi reali, da cui si può trarre beneficio nel caso di uso appropriato, consistono nella possibilità di effettuare uno studio approfondito di un settore o di un sito in ottica SEO. In particolare:
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usarlo per individuare parole chiave e strategie utili;
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usarlo per generare testi esclusivamente con prompt pensati per porre al centro il modello E-E-A-T di Google. (Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità);
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usarlo per confrontare dati dei propri strumenti di analitica;
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usarlo per sapere di più sul settore per il quale si fa SEO;
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usarlo per velocizzare la scrittura di codice non troppo complesso;
Il vantaggio delle AI è l’enorme velocità messa a disposizione per elaborare informazioni, ma bisogna fare attenzione a non trasformarle in uno svantaggio. I principali rischi nell’utilizzo di questi strumenti riguardano:
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l’assenza di fondo del fattore E-E-A-T nella generazione di testi;
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le imprecisioni nelle informazioni fornite;
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creazione di risultati di ricerca di scarso livello;
Il discorso si rende ancora più complicato se si parla di contenuti “Your Money Your Life” (YMYL), ovvero quei risultati di ricerca che riguardano finanza o medicina. Far scrivere una risposta ad una intelligenza artificiale potrebbe essere un rischio enorme, difficilmente accettabile da Google e dagli altri motori di ricerca: l’alta probabilità di scrivere inesattezze è un limite invalicabile in settori così delicati.
Quale è l’uso ideale che si può fare di ChatGPT per fare SEO?
L’uso perfetto per ChatGPT consiste nel porsi domande sull’effettiva capacità di una intelligenza artificiale di rispondere alle domande degli utenti in modo corretto. Bisogna quindi partire ponendosi domande come:
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I contenuti creati con ChatGPT sull’argomento “X” possono rispondere alle esigenze di esperienza, competenza, autorità e affidabilità?
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Cosa dovrei fare per chiudere il cerchio e trasformare il suo lavoro in un risultato accettabile?
Già...Hai capito bene! Il punto sta nel rielaborare in modo corretto il lavoro fatto in grossa parte dall’intelligenza artificiale in modo tale da ridurre i tempi di lavoro e rispondere a tutte le esigenze dei motori di ricerca. Fornire all’AI dati provenienti dal web, da articoli e da libri potrebbe essere un buon inizio per ridurre il margine di errore della macchina e tenere perfettamente sotto controllo l’affidabilità delle informazioni rielaborate: avere il controllo su quanto scritto dall’intelligenza artificiale può essere un vantaggio enorme per ridurre i casi di errore. Per farlo basta inserire i testi contenenti le informazioni che si vogliono utilizzare all'interno della chat e chiedere a ChatGPT di fare esclusivo uso di quelle informazioni: la sua memoria retroattiva gli consente di ricordare quanto detto in precedenza all'interno della stessa chat e ripartire dalle stesse informazioni.
Che effetti avranno ChatGPT e l’intelligenza artificiale sulla SEO?
Per quanto i dubbi in merito all’utilizzo di questi strumenti siano molti e gli ostacoli da schivare per evitare penalizzazioni siano ancora di più, il loro utilizzo sarà inevitabile e di fondamentale importanza in futuro. Nel corso degli anni i modelli miglioreranno, l’intenzione manifestata da tutti i motori di ricerca è quella di integrare questi chatbot come risposta “secondaria” alle query inserite dagli utenti rispetto ai tradizionali risultati di ricerca.
L’utilizzo smodato di intelligenze artificiali sarebbe un rischio enorme per la qualità dei contenuti online. In un distopico mondo in cui ogni contenuto web venga generato da AI, il rischio sarebbe quello di avere una qualità molto bassa di risultati di ricerca. Il dataset dell’intelligenza artificiale risulterebbe “inquinato”. Senza l’intervento umano, unico vero “bug” di questo sistema perfetto, la qualità della risposta generata non potrebbe mai essere superiore alla media e non porterebbe mai ad un miglioramento dei contenuti. Tenendo in considerazione che la SEO è una disciplina altamente competitiva, l’utilizzo esclusivo di AI per i contenuti non assicurerebbe alcun risultato per il posizionamento delle proprie pagine.
Inoltre, anche se in futuro le AI dovessero avere accesso ai contenuti online in tempo reale, le intelligenze artificiali non farebbero altro che rileggere i contenuti da loro stesse generate. L’impatto negativo in un web di questo tipo sarebbe devastante, ridurrebbe il valore dei propri contenuti e la qualità della propria SEO.
ChatGPT può essere solo uno strumento, mai una soluzione
Sono ottimista sul futuro dell’intelligenza artificiale, ancora di più sul binomio AI-SEO, sul suo potenziale e su tutto quello che deriva dalla velocizzazione delle pratiche quotidiane. Ad ogni modo, bisogna prestare molta attenzione alle modalità di utilizzo di questi strumenti, fare revisioni dei testi prima di pubblicare contenuti è un ottimo modo per garantirne la qualità. Il nostro ruolo è, e rimarrà sempre, quello di garantire il miglior servizio ai nostri utenti con risposte pertinenti e corrette.